Nel corso degli anni sono stati molteplici gli interventi realizzati presso il palazzo Pallavicini in via XXIV Maggio. Per il restauro del muro di contenimento del giardino del Casino dell’Aurora e di parte del muraglione nel cortile d’ingresso è stato utilizzato un intonaco ad alto coefficiente igroscopico e sono stati eseguiti diversi cicli di trattamenti al fine di eliminare l’umidità, infine è stata eseguita la tinteggiatura delle facciate, nel lato verso la Coffee House. Sono state eseguite lavorazioni come la pulitura, le riprese di intonaco, la revisione di cornici marcapiani e mostre di finestre ed infine la tinteggiatura con delle cromie che sono state concordate con la Soprintendenza al fine di ripristinare quelle originarie e di equilibrare tutti i lati dell’edificio. In un secondo lotto di lavorazioni il restauro ha interessato le parti più interne del palazzo come il ninfeo. Realizzato in scabro tartarico il partito scenografico della fontana ha subito le operazioni di pulitura, consolidamento, disinfestazione e disinfezione, riadesione di frammenti, operazioni di stuccatura e revisione cromatica; come lavorazione finale è stata applicato un prodotto di protezione superficiale. Durante il restauro del Ninfeo, si è scoperto che una gran parte della decorazione della fontana risultava essere deposito calcareo dovuto allo scorrere dell’acqua sovrapposto allo scabro tartarico realizzato durante la costruzione della fontana. Si è proceduto, pertanto, alla rimozione di gran parte del calcare che ha permesso a una parte nascosta della fontana di riemergere e di rivelare la scultura di un piccolo tritone sopra un drago.
In un terzo lotto sono stati realizzati i lavori sullo scalone dell’ingresso nord di Palazzo Rospigliosi Pallavicini dal quale, dopo il cortile e attraverso il portico, si accede al grande scalone d’ingresso decorato da cornici in stucco e lesene realizzate in finto marmo e arricchito a tratti da nicchie con stucchi a forma di conchiglia, sempre decorate in finto marmo, all’interno delle quali alloggiano splendidi busti romani in marmi policromi.
L’intervento di restauro è stato eseguito sull’intera superficie degli intonaci e degli stucchi decorati. Le grandi pannellature , interessate in maniera massiva da spellicolamenti e sollevamenti dell’intonaco, sono state totalmente ripristinate con un nuovo intonaco dopo aver asportato quello vecchio ammalorato, tutte le decorazioni in finto marmo sono state, ove possibile, consolidate e solo in determinate zone, interessate da un irreversibile deterioramento, è stato asportato il vecchio intonaco e sono state realizzate porzioni di intonaco nuovo. Sulle pannellature è stata riproposta, con l’utilizzo di colori a calce, la preesistente lavorazione ispirata a una tecnica pittorica, che richiama “un’intonaco grezzo antico”, usata dal pittore Balthus sulle pareti di alcuni ambienti di Villa Medici durante i lavori di restauro da lui seguiti negli anni ‘70 mentre era direttore dell’Accademia di Francia a Roma-Villa Medici. Sulle lacune stuccate e sulle nuove porzioni di intonaco presenti sulle lesene, cornici e stucchi sono state reintegrate e in parte realizzate ex novo le stesse decorazioni in finto marmo preesistenti con l’utilizzo di pigmenti in polvere e colori ad acquarello.