La data di fondazione risale al 1385, quando un nobile condannato a morte, Giordanello degli Alberini, pagò due fiorini d’oro affinché in quel luogo fosse esposta un’immagine della Madonna, volta a consolare gli ultimi istanti dei condannati a morte. Da qui l’origine del nome della chiesa, edificata nel 1470 e poi affidata all’Arciconfraternita di S. Maria in Portico della Consolazione e delle Grazie, istituita nel 1506 per la gestione dell’annesso ospedale. La chiesa fu riedificata tra il 1583 e il 1606 da Martino Longhi il Vecchio ma la facciata fu poi ultimata con l’ordine superiore nel 1827 da Pasquale Belli.
L’intervento che ha interessato il rifacimento del tetto della navata sinistra si è reso necessario in seguito allo scivolamento del manto di copertura e alla constatazione della presenza di infiltrazioni delle acque piovane in prossimità della prima campata che ha inevitabilmente comportato un degrado e un cedimento degli elementi lignei.
L’intervento ha interessato pertanto il totale smontaggio della copertura, la ricollocazione di strutture lignee di primo e di secondo ordine (arcarecci e travetti) in legno massicce di nuova fornitura e la riallocazione del pianellato laterizio.
Ѐ stato poi realizzato un piano di irrigidimento in compensato collegato ai travetti e alla muratura perimetrale, con i primi mediante viti strutturali e con la seconda mediante barre in acciaio inox filettate. L’intero intervento aveva lo scopo di ottimizzare la ripartizione dei carichi e di migliorare l’efficienza dell’intera struttura in caso di evento sismico.
Le finiture sono state realizzate equivalenti allo stato ante operam.